C’è una nuova teoria sul perché le zebre hanno strisce bianche e nere
Perché le zebre hanno le loro strisce bianche e nere uniche?
È una domanda che molti scienziati si sono posti da quando il naturalista britannico Charles Darwin ha esposto le sue opinioni sull’evoluzione a metà del 19 ° secolo.
E uno degli argomenti più convincenti era che le loro strisce potrebbero avere uno scopo evolutivo che mantiene gli animali freschi nella stagione calda.,
Ma ora, un gruppo di ricercatori in Svezia dicono di aver sfatato questa teoria, dicendo che la temperatura non ha nulla a che fare con l’esistenza di strisce.
Credono che la pelliccia bianca e nera della zebra funzioni come una “protezione ottica” contro gli insetti, come i tafani succhiatori di sangue.,
La logica dietro la temperatura teoria è che durante la stagione calda, le strisce nere ottenere più caldo rispetto alle zone bianche, la creazione di piccoli vortici quando il caldo e l’aria sopra il buio pelliccia incontra l’aria fredda, il pelo bianco, che funziona come un ventilatore per raffreddare il corpo.,
Per testare questa teoria, i ricercatori hanno riempito i barili di metallo con acqua e li hanno coperti in diversi colori imitando la pelliccia di specie appartenenti alla famiglia equus (cavallo): strisce bianche e nere, nere, bianche, marroni e grigie.
Hanno quindi posizionato i barili al sole e successivamente misurato la temperatura in ogni barile.
Quello nero è risultato essere il più caldo mentre quello bianco è emerso il più cool. Le temperature nelle botti striate e grigie erano simili ma non significativamente inferiori.,
Susanne Akesson, un biologo presso l’Università di Lund, in Svezia, ha detto: “Le strisce non abbassare la temperatura. Si scopre strisce in realtà non zebre cool.”
La signora Akesson e il suo team stanno ora proponendo un’altra teoria sviluppata otto anni fa, in cui affermano che i tafani sono attratti dalla luce polarizzata, cioè”il tipo di luce che appare quando i raggi del sole si riflettono su una superficie scura”.,
La signora Akesson è stata premiata con il premio Ig Nobel due anni fa, insieme al fisico ungherese Gabor Horvath e ad altri colleghi, per il lavoro sulla luce polarizzata, basato sulla ricerca che ha dimostrato che gli insetti succhiatori di sangue infastidiscono i cavalli scuri più di quanto infastidiscano i cavalli bianchi.
La ricerca è pubblicata sulla rivista Scientific Reports.