deferenti & Dotti Eiaculatori
riproduttivo maschile anatomia
deferenti
Il dotto deferente (dotto deferente) è una struttura tubolare derivato dal mesonefrici condotto. La sua funzione primaria è il trasporto dello sperma dall’epididimo all’uretra, sebbene siano state descritte anche funzioni assorbenti e secretorie (Hoffer 1976)., Poiché deriva dall’epididimo cauda, il vas è tortuoso per 2-3 cm. Oltre questo segmento contorto, si trova posteriore e parallelo ai vasi del cordone spermatico, passa attraverso il canale inguinale ed emerge nella pelvi laterale ai vasi epigastrici inferiori. All’anello interno, il vas diverge dai vasi testicolari, scorrendo mediale alle strutture della parete laterale pelvica, al fine di raggiungere la base della prostata posteriormente. Qui, il vas diventa ancora una volta tortuoso e dilatato (l’ampolla del dotto deferente), prima di culminare nel dotto eiaculatorio.,
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Dotti Eiaculatori
Dotti Eiaculatori
associati dotti eiaculatori sono formate dall’unione del condotto della vescicola seminale con l’ampolla dei vasi deferenti. Ciascuno è di circa 2 cm di lunghezza, e si estende dalla base della prostata, tra i lobi mediani e laterali, verso la sua apertura sul verumontanum. I condotti diminuiscono di dimensioni e convergono verso le loro estremità., L’ostruzione del dotto eiaculatorio, sebbene rara, può portare a oligospermia o azoospermia. Le cause includono cisti congenite, come le cisti del dotto mülleriano o lesioni iatrogene durante la manipolazione uretrale. In contrasto con le pareti dei dotti deferenti, le pareti dei dotti eiaculatori sono sottili. Sono costituiti da uno strato fibroso esterno, che diminuisce di spessore al loro ingresso nella prostata; un sottile strato di fibre muscolari lisce; e una mucosa rivestita da epitelio colonnare. I dotti si dilatano durante l’eiaculazione., Le normali dimensioni luminali e delle pareti del dotto eiaculatorio sono notevolmente uniformi tra gli uomini; un diametro luminale superiore a 2,3 mm definisce un dotto efferente dilatato o ostruito (Nguyen et al 1996).
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