Prostata femminile: prospettive storiche, di sviluppo e morfologiche

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La prostata femminile è stata descritta per la prima volta da Reijnier de Graaf nel 1672, e anche dopo diversi anni questa ghiandola è ancora oggetto di controversie. Parte di questo è perché la funzione biologica di questa ghiandola femminile non è chiara., Inoltre, se confrontato con la prostata maschile, l’esistenza di questo organo nelle femmine non ha senso, soprattutto se consideriamo che la funzione principale di questa ghiandola è quella di produrre una secrezione che è responsabile per garantire la sopravvivenza dello sperma e assicurare il successo riproduttivo. Tuttavia, anche in un campo controverso, ora abbiamo molte informazioni scientifiche che migliorano la nostra conoscenza di diversi importanti aspetti biologici di questa ghiandola. È chiaro che questa ghiandola si trova in alcuni mammiferi femminili tra cui umani, roditori, conigli, pipistrelli e cani., Diversi studi con roditori hanno dimostrato che la prostata femminile è omologo della prostata maschile, mostrando forti somiglianze macroscopiche e microscopiche con il lobo ventrale dei maschi. Oltre a questi aspetti, ci sono diversi studi che riportano che malattie come cisti, iperplasia e carcinoma possono influenzare la prostata femminile. Pertanto, sebbene le malattie che coinvolgono la prostata femminile siano rare, la suscettibilità di questo organo a sviluppare lesioni deve essere considerata, specialmente nei nostri ultimi anni in cui l’esposizione a sostanze chimiche che distruggono il sistema endocrino è notevolmente aumentata., Infine, saranno necessari ulteriori studi per migliorare la nostra comprensione di questa ghiandola, principalmente delle funzioni evolutive, evolutive e biologiche.


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