Una Breve Analisi della Frazione di” Ahimè, Povero Yorick’ il Discorso

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Il “Ahimè, povero Yorick’ il discorso dall’Amleto di Shakespeare è diventato uno dei più famosi e immediatamente riconoscibile teatro tropi – o, almeno, quelle tre parole: “Ahimè, povero Yorick”, hanno., Forse il resto del discorso di Amleto è meno famoso, e certamente molte persone citano male le prossime quattro parole che seguono ‘Ahimè, povero Yorick’; quindi alcune parole di analisi potrebbero aiutare a illuminare il significato di una delle più grandi meditazioni di Shakespeare sulla mortalità e la brevità della vita. (Abbiamo analizzato il gioco qui.)

Ahimè, povero Yorick! Io l’ho conosciuto, Orazio, un uomo di infinita beffa, di superba fantasia; mi ha portato mille volte sulla schiena; e ora, quanto è aborrito nella mia immaginazione! la mia gola lo sfiora. Qui appeso quelle labbra che ho baciato non so come spesso., Dove sono le tue gibbes ora? le tue scommesse? le tue canzoni? i tuoi lampi di allegria, che erano soliti apparecchiare la tavola su un ruggito? Non uno ora, per deridere il tuo sorriso? abbastanza cap-caduto? Ora andate nella camera della mia signora, e ditele: che dipinga un centimetro di spessore, a questo favore deve venire; falla ridere di questo.

Per contestualizzare le parole di Amleto: il discorso ‘Ahimè, povero Yorick’ appare nell’atto V Scena 1 di Amleto, durante la scena in cui avviene la sepoltura di Ofelia., Fino all’arrivo di Laerte, fratello di Ophelia, lo stato d’animo della scena è prevalentemente comico, e prima che Amleto offra il sopra la meditazione sul destino del giullare di suo padre, c’è una grande quantità di scherno spensierato che circonda gli altri teschi e le persone a cui appartenevano una volta. Ancor prima che Amleto e Horatio arrivino al cimitero, i due Becchini che stanno preparando la tomba di Ofelia stanno fornendo un sollievo comico: in alcune edizioni di Amleto, vengono chiamati “Clown” piuttosto che becchini.,

Come possiamo vedere dal discorso sopra citato, Amleto dice ‘Ahimè, povero Yorick! Lo conoscevo, Horatio’, piuttosto che (come la linea è spesso erroneamente citato ‘ Ahimè, povero Yorick! Lo conoscevo bene. Certo, Amleto chiaramente conosceva bene Yorick. Yorick era il giullare del re: cioè il giullare del re Amleto, il padre del principe Amleto, che è egli stesso morto (assassinato dallo zio del principe Amleto, Claudio).

Yorick, essendo un giullare, era “un compagno di infinite jest” (una frase che David Foster Wallace ha cooptato per il suo famoso romanzo, Infinite Jest), come potremmo aspettarci., Ma il fatto che fosse un giullare crea anche un contrasto struggente tra la leggerezza di vivere, o godersi la vita (ci sono riferimenti altrove in Shakespeare ai re che prendono ‘delizia’ nelle battute e nei trucchi dei loro giullari) e la triste realtà dell’eventuale oblio: non importa quanto ti diverti mentre sei vivo, sei destinato a diventare nient’altro che un teschio senza vita, come Yorick. Philip Larkin ha detto che ‘Essere coraggiosi / Non lascia nessuno fuori dalla tomba’. Essere gioiosi non lo fa neanche.,

Shakespeare riunisce abilmente questi due aspetti del discorso – la comunione spensierata che Yorick incarnava nella vita, e l’orrore della nostra mortalità che il suo cranio ci costringe (e Amleto) a confrontarsi-attraverso il clown stock – in-trade: il gioco di parole, o gioco di parole. ‘Egli mi ha portato sulla schiena mille volte, e ora come aborrito nella mia immaginazione è.,”Fa quasi star male Amleto: la sua “gola” (o gola/stomaco e apparato digerente generale, ma anche, forse, ciò che c’è dentro) sorge al pensiero che questo teschio è tutto ciò che rimane dell’uomo che lo intratteneva quando era ragazzo. Allo stesso modo,’ infinite jest ‘ricorda il precedente discorso di Amleto in cui si meraviglia della cosa sorprendente che è ‘un uomo’: ‘Che opera è un uomo! Come nobile nella ragione, come infinita nella facoltà! In forma e commovente quanto espresso e ammirevole!,’ L’uomo può essere “infinito” sia in “facoltà” che in “scherzo”, ma non in termini temporali: sia lo scherzo che la facoltà (o abilità) devono finire con la morte di un uomo.

In effetti, c’è un’intimità nelle reminiscenze di Amleto delle sue ore di fanciullezza trascorse con Yorick, le cui labbra – ormai a lungo marcite dal cranio sottostante – baciava spesso. Ma Yorick non può rispondere: i suoi ‘strambi’ o scherzi beffardi, i suoi ‘gamboli’ o giochi giocosi e trucchi, sono tutti andati. La sua allegria faceva ruggire l’intero tavolo dalle risate.,

Ma ora, il cranio di Yorick è fissato in un’espressione “ghignante” (con i denti ovviamente visualizzati in una posa simile al sorriso perché quelle labbra, che Amleto baciava, sono sparite). Yorick sarebbe stato il primo a deridere una simile espressione di fronte a un altro, ma non può farlo ora. Egli è letteralmente ‘chapfallen’. Ci sono potenzialmente tre significati a questa parola qui: primo, Yorick è letteralmente ‘chapfallen ‘in quanto i suoi’ chaps’ o guance sono caduti lontano dal suo volto e marcito a nulla., In secondo luogo, c’è forse un’eco qui di “crestfallen”, che significa depresso; e in terzo luogo, c’è forse un altro gioco di parole, cioè Yorick è un ” cap “(o “compagno”, per usare la parola precedente di Amleto) che è “caduto”, cioè morto.

Riprendendo il motivo del tavolo, Amleto ora si sposta, nel suo discorso, dal tavolo da pranzo del re dove Yorick faceva ruggire tutti dalle risate, al tavolo della camera di una signora. Amleto conclude il suo discorso chiamando retoricamente il teschio di Yorick di recarsi a dressing-table della signora e dirle che intonacare il viso con make-up (i.,e. nascondere i segni dell’invecchiamento dal suo viso) non le farà nulla di buono: l’aspetto mortale di un cranio è il “favore” o l’aspetto facciale che otterrà, quando morirà. Nessuna quantità di trucco la salverà.

Quando il compositore e pianista polacco André Tchaikowsky morì nel 1982, lasciò in eredità il suo teschio alla Royal Shakespeare Company. Nella recente produzione RSC di Amleto interpretato da David Tennant nel ruolo del protagonista, non era altro che Tchaikowsky nel ruolo di Yorick-o, per essere più specifici, il suo cranio., Un tale gesto porta a casa la verità struggente del discorso di Shakespeare ‘Ahimè, povero Yorick’: che ogni cranio che vediamo era una volta un essere umano vivente e respirante, e tutti, dal più grande e più dotato al più umile e più ‘ordinario’ deve essere ridotto a tale stato, nel tempo.


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